A Lonigo, in questi giorni, è comparso un libretto intitolato “LA FIERA IN CAMICIA NERA” contenente fotografie del ventennio fascista (camicie nere, balilla, podestà ecc…) accompagnate da articoli presi da “La Vedetta Fascista” giornale del regime, enfatizzando le attività che si svolgevano a Lonigo in quel periodo, senza alcun commento critico.
Ebbene, la rivalutazione di un “fascismo buono” assume il significato di svalutazione dei valori civili e degli ideali su cui è nata e si regge la nostra Repubblica.
Il mantenimento della memoria storica del disastro che fu per l’Italia il fascismo è un dovere morale, culturale e politico, così come lo è ricordare le radici della nostra Democrazia che affondano nella Resistenza e, quindi, nell’ Antifascismo.
Il ventennio è stato la causa diretta della distruzione del nostro Paese, delle tante stragi ed efferatezze compiute dalle Camicie Nere e dalle truppe tedesche a cui ignobilmente e vigliaccamente, il Fascismo consegnò i nostri territori e la nostra gente.
Fu un regime a partito unico, che eliminò qualsiasi forma di opposizione politica e che ebbe il suo epilogo nella fine disastrosa della guerra in nome di un imperialismo inutile ed assassino.
Partendo da Matteotti, passando per Don Minzoni e arrivando ai martiri della Resistenza, sono costoro da ricordare di quel periodo ed è vergognoso che, al giorno d’oggi, qualcuno ne faccia ancora una narrazione buonista.
Il Fascismo fu sopraffazione, censura, rappresaglia, spietata eliminazione di una razza e dell’opposizione politica, come pure del Sindacato e, al momento, la Storia non ci ha ancora consegnato fatti che giustifichino una diversa interpretazione di quel periodo.
LEGA SPI CGIL LONIGO