A Torino, “L’assessore regionale ai servizi sociali ha siglato insieme all’ospedale S.Anna e al
gruppo no choice “Movimento per la vita” un accordo che prevede assistenza alle
donne che intendano interrompere la gravidanza nella “stanza dell’ascolto” con
l’obiettivo di far cambiare loro idea.
La nota dell’assessore è intrisa di paternalismo e patriarcato ed elogia il
provvedimento quale misura per il contrasto alla denatalità.
Se davvero si vogliono sostenere la natalità e le donne che desiderano avere un
figlio, servono misure concrete: asili nido, servizi alle famiglie, contrasto alla
precarietà e al lavoro povero che riguarda, purtroppo, soprattutto le donne.
Le donne della Cgil, tutta la Cgil, rivendicano il pieno diritto all’autodeterminazione
delle donne e l’accesso all’aborto libero e sicuro. A tale scopo ha lanciato una
protesta via social per dire: SI ALLE TUTELE NO AI TUTORI
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